Omelia per la messa di Apertura dell’Intercapitolo – Figlie di San Paolo

Mons. Jorge Pierozan – Vescovo ausiliare della Archidiocesi di São Paulo

Quanto è bello riunirsi nell’amore di Dio. Il Signore ci accoglie e ci vuole uniti nella fede. Ci aspetta con il suo dono più prezioso: l’Eucaristia. Ci spinge a vivere una vita santa. Vuoi vivere una vita veramente santa? Una vita di fedeltà a Dio? Preparati a soffrire. San Pio di Pietralcina diceva: «Se vuoi percorrere un cammino d’amore, preparati al dolore». Tu che sei battezzato, catechizzato, nulla ti può allontanare dalla grazia di Dio. Solo una cosa: la tua libertà. Ognuno di noi può scegliere una vita lontana da Dio, se così lo desidera. Non percorrere mai una falsa strada. Non tornare indietro!

State iniziando l’Intercapitolo della Congregazione. Spero che la manifestazione dello Spirito Santo inondi i vostri cuori con la sua grazia, con la sua forza. Che possiate essere rinnovati nell’amore per la vostra vocazione, ma anche stupite/meravigliate dalla potenza dello Spirito Santo. Lui è una forza soave. Ma è un fuoco ardente! Non viviamo la nostra fede con empatia o per obbligo, ma con ardore. Il mondo ha bisogno di fervore: da parte delle coppie cristiane, dei sacerdoti, dei vescovi, delle religiose, delle parrocchie, dei catechisti e degli operatori pastorali.

Nel suo Trattato sullo Spirito Santo, San Basilio Magno disse: «Lo Spirito Santo riempie tutto con la sua potenza, ma si comunica a coloro che ne sono degni. Non a tutti nella stessa misura, ma distribuisce i suoi doni in proporzione alla fede. Distribuisce e non diminuisce. È presente in coloro che sono capaci di riceverlo. Lo Spirito Santo riempie qualsiasi recipiente: vetro, legno, stagno, piccolo, grande, argilla, oro, cristallo. Ogni recipiente! Ma ce n’è uno che lo Spirito non riempie! Il vaso sporco! Vogliamo essere di Dio? Cominciamo a cambiare la nostra vita, cercando ogni giorno la conversione.

Il bruco non sa che diventerà una farfalla. Noi sappiamo cosa ci aspetta. La vita non è assurda. Ha un senso. Sappiamo qual è il nostro ruolo. Siamo chiamati a seminare il Regno di Dio. Seminare il Regno di Dio è facile, difficile è impedire ad altri semi di crescere insieme. Uccidere un leone al giorno è facile. Difficile è vivere con i tapiri! In mezzo alle lacrime e ai sorrisi seminiamo bontà, perdono, speranza e fede, per poter raccogliere l’eternità, perché siamo in cammino verso la casa del Padre. La nostra destinazione è il cielo. Care sorelle, trasformate dallo Spirito, camminate insieme per generare vita. L’unità genera vita. L’impegno per le buone cause del Regno di Dio genera vita!

Diceva la Venerabile Madre Maria Teresa Spinelli: Lettera 118: «Quanto sarà bello il Paradiso, il Regno di quel Dio che serviamo! Ma quanto più bello sarà se saremo seguite da una fila di anime conquistate con le nostre fatiche per i meriti della Croce di Nostro Signore Gesù Cristo». Sorelle, abbiamo la responsabilità di portare le anime a Dio, di portare le persone in cielo. Saremo giudicati su questo. Prendiamocene cura!

Guardiamo al Vangelo di oggi. Cafarnao fu la città scelta da Gesù per la sua residenza. Da lì andava a predicare. C’è una battaglia tra le forze del male che vogliono controllare Gesù. La credenza del tempo era che, prima che arrivasse il Giorno del Signore, ci sarebbe stata una battaglia tra le forze del male, finché non fossero state distrutte e Dio avesse ripreso il potere su tutte le opere create. Gesù appare per compiere questa missione. La sua Parola è piena di forza e di efficacia contro il potere del male. Nell’Antico Testamento, Santo è solo Dio o chi è unto da Dio, come Gesù fin dal suo concepimento. La santità di Gesù si rivela nel suo impegno esclusivo per il Regno di Dio e nella sua obbedienza alla volontà del Padre.

La vita consacrata fa parte della vita, della santità e della missione della Chiesa. Attraverso la professione dei consigli evangelici, siete un segno della profezia della Chiesa cattolica nel mondo. Papa Francesco diceva ai religiosi sulla loro missione nel mondo: “Questa maternità della vita consacrata, questa fecondità, è importante! Che questa gioia della fecondità spirituale animi la vostra esistenza, e che possiate essere madri come la figura di Madre Maria e della Madre Chiesa. Ma per favore, che sia una castità feconda a generare figli spirituali nella Chiesa. La donna consacrata è madre, deve essere madre.” Guidate dallo Spirito Santo, offrite a Dio, alla Chiesa e al popolo la vostra gioia di servire.

Non vacillate nella vostra fede. Chi persevera fino alla fine sarà salvato. Forse alcuni dei nostri sono stati negligenti, si sono smarriti, si sono contaminati. Alcuni hanno disprezzato, rifiutato la buona coscienza e sono naufragati nella fede (1Tm 1, 19). Che vergogna! Che vergogna! Ho letto su internet qualcuno che diceva: “Mi ricordo che quando ero cattolico non mi piaceva andare a Messa.” E un catechista ha risposto: “Mi dispiace, ma non sei mai stato cattolico!” Sorelle, diciamo no alle contaminazioni del mondo! Siamo autentiche, siamo vere. Anche nelle avversità e nel dolore. Anche nelle tempeste, anche se il mare è agitato.


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